l’estremo lembo

1 marzo 2003  -  2001-2010, 2003, Archivio

Chi guardi la Calabria dall’esterno ha l’impressione che offra una specie di strana e sorda resistenza al protagonismo, alla positività di proposte e azioni. Chi volesse entrare maggiormente nell’ethos di questa popolazione scoprirebbe un radicale disincanto e delusione; una sorta di sfiducia, priva di qualsiasi lirismo anzi piuttosto arcigna e terrosa, verso la manifestazione, verso la dimensione pubblica, ovvero la proiezione nel sociale di una qualsiasi conquista. Insomma la Calabria è una regione riluttante. Si direbbe, di conseguenza, che con questi presupposti, una ricerca artistica non si sia potuta sviluppare dai suoi abitanti. In realtà ciò non è vero; piuttosto si assiste alla consueta “fuga di cervelli” da parte di operatori che altrove hanno trovato il modo di proporre la loro arte con minori resistenze.

Questa mostra vuole fare un primo campionamento sulla ricerca degli artisti calabresi presenti e non presenti sul suo territorio. A smentire queste riflessioni interviene una produzione artistica attenta a tutti i fenomeni più attuali della ricerca. L’arte in Calabria si propone come un microcosmo estremamente sfaccettato e ricco di innumerevoli suggestioni. Tratto comune in queste proposte è una sorta di estremo lavorìo interiore: manca decisamente il gusto dell’exploit, sostituito, al limite, da una certa ironia che spesso, vista la disillusione tipica di questa terra, colpisce i mass-media.

In mostra:
Anelli
De Pietro
Dominelli
Flaccavento
Francomà
Groccia
Magli
Maiorano
Pangaro
Pepe
Pingitore
Pujia Veneziano
Telarico